Quando l’ansia è moderata può risultare utile, perché ci mette in allerta di fronte a una situazione difficile permettendoci di reagire tempestivamente. Può diventare un problema quando è eccessiva rispetto alla situazione che ci troviamo a fronteggiare o dura troppo a lungo, al punto che
fare la cosa più semplice può diventare uno sforzo enorme.
L'ansia normale, o
fisiologica, o d'allarme, è uno stato di
tensione psicologica e fisica che implica un'attivazione generalizzata di tutte le risorse dell'individuo, consentendo così l'attuazione di iniziative e comportamenti utili all'adattamento. Essa è diretta contro uno stimolo realmente esistente, spesso ben conosciuto, rappresentato da
condizioni difficili ed inusuali.
L'ansia è invece
patologica quando disturba il funzionamento psichico, determinando una limitazione delle capacità di adattamento dell'individuo. È caratterizzata da uno
stato d'incertezza rispetto al futuro, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli; a volte è
vaga, cioè senza una precisa causa riconoscibile, oppure può riguardare specifici oggetti ed eventi; si riferisce ad un futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani;
accompagna spesso altri problemi psicologici e psichiatrici; ha un'intensità tale da provocare una sofferenza insopportabile; determina comportamenti di difesa che limitano la vita quotidiana.
L'ansia patologica si ritrova, oltre che come un disturbo a sé stante, anche in quasi tutte le malattie psichiatriche: demenze, schizofrenia, depressione e mania, disturbi di personalità, sessuali e dell'adattamento.
E’ bene menzionare
le patologie frequentemente in comorbilità con i disturbi d’ansia, cioè
presenti insieme all’ansia.
Le malattie che più frequentemente si associano ai disturbi d’ansia sono:
depressione (soprattutto), disturbi bipolari,
patologie respiratorie, cardiache e gastrointestinali, artrite e ipertensione (Sareen et al., 2006). E’ inoltre stato osservato come pazienti con altre malattie in comorbilità ai disturbi d’ansia evidenzino un peggiore decorso del disturbo e una qualità di vita inferiore rispetto a pazienti colpiti unicamente da un disturbo d’ansia.
Si calcola che almeno
una persona su cinque incorra nel disturbo d’ansia almeno una volta nel corso della vita.
La sua prevalenza è infatti, nell'arco della vita, del
30,5% nelle donne e del
19,2% negli uomini.
L'ansia è caratterizzata da sintomi generali, psicologici e neurovegetativi, cioè legati all'attivazione del sistema nervoso autonomo, cioè quello che non è sotto il controllo della volontà (simpatico e parasimpatico).
I sintomi generali dell'ansia sono rappresentati da:
senso di paura e di pericolo imminente; paura di morire o di
perdere il controllo o di impazzire; evitamento;
tensione interna soggettiva; incapacità di rilassarsi;
apprensione; ipervigilanza;
inquietudine.
I sintomi psicologici dell'ansia sono: preoccupazioni eccessive per questioni secondarie; tendenza al catastrofismo;
irritabilità ed
impazienza; difficoltà a concentrarsi e
scarsa attenzione; sensazione di perdita della propria personalità (depersonalizzazione) e di perdita del senso della realtà circostante (derealizzazione);
disturbi della memoria; disturbi del sonno.
I sintomi neurovegetativi sono rappresentati da:
difficoltà alla respirazione, senso di
oppressione toracica, fame d'aria (dispnea), respirazione accelerata (iperpnea); dolore toracico; senso di testa leggera,
vertigini, sensazione di instabilità e mancato equilibrio,
svenimento imminente (lipotimia); formicolio a parti del corpo; vampate di calore o di freddo; sensazione di soffocamento, difficoltà alla deglutizione, sensazione di "nodo in gola"; bocca secca;
battito cardiaco accelerato o non regolare (aritmico); sudorazione eccessiva; senso di debolezza e stanchezza (specialmente agli arti inferiori); tremori; minzione frequente; diarrea; tensione muscolare.
Letteratura:
-
American Psychiatric Association for the treatment of Psychiatric Disorders: Compendium 2006. Washington, DC, APA Press, 2006.
-
American Psychiatric Association:Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM), V ed.Washington, DC, APA Press, 2013.
-
Fauci AS, Braunwald E, Kasper DL, et al: Harrison’s. Principi di Medicina Interna. 17° ed. McGraw-Hill, 2013.
-
Porter RS, Kaplan MD, et al. Merck Manual of Diagnosis and Therapy. 19° ed. Merck & Co, 2011.
-
Tirta R, Caldera P. Che cos’è l’ansia. Basi biologiche e correlazioni cliniche. PaciniEditore, 2008.
-
Tylee A, Walters P: Underrecognition of anxiety and mood disorders in porimary care: Why does the problem exist and what can be done? J ClinPsichiatric 68 (Suppl) 2): 27, 2007.
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American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Washington, DC: Author.
-
Sareen, J., Jacobi, F., Cox, B. J., Belik, S. L., Clara, I. & Stein, M. B. (2006). Disability and poor quality of life associated with comorbid anxiety disorders and physical conditions. Archives of Internal Medicine, 166(19), 2109-2116.
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Yerkes RM, Dodson JD (1908). “The relation of strength of stimulus to rapidity of habit-formation”. Journal of Comparative Neurology and Psychology 18: 459–482. doi:10.1002/cne.920180503.
-
Braconnier A., Piccoli o grandi ansiosi? Come trasformare l’ansia in una forza, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2003
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Dugas, M. J., & Robichaud, M. (2007).Cognitive-behavioral treatment for generalized anxiety disorder: From science to practice. New York/London: Routledge
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